Tra le domande più gettonate che mi sono state fatte c’è questa:
“Dove trovi l’ispirazione?”
Per i miei scatti, le mie ricette? Ebbene non è una domanda facile e quindi ho pensato che sarebbe stato bello scriverci un blog post.
E’ inevitabile, davanti ad un discorso di questo genere non parlare dei grandi artisti, in questo caso Italiani, per capire alcune dinamiche nella costruzione di un’idea.
Ispirazione e viaggio nell’arte ITALIANA
Penso ai grandi artisti italiani del Medioevo, a Botticelli, e poi il ‘500 con Tiziano, il Tintoretto, il ‘600 con Caravaggio, il Bernini e ancora il ‘700 con Canova e la bellissima “Paolina fatti in là” perchè così bella da sembrar vera e avere la sensazione di poterle accarezzare la pelle.
Il più delle volte i grandi sopra citati lavoravano su commissione, ma quanta concentrazione e tensione creativa ci voleva per concludere un’opera?
I grandi artisti hanno sempre avuto una musa ispiratrice, poteva essere una persona, ma anche un concetto astratto che seguiva le linee della loro arte. Spesso si ispiravano ad episodi biblici o politici, come ad esempio Hayez con “Il bacio” dove i colori ricordano la nostra bandiera e quella Francese a celebrare l’alleanza che portò l’Italia a conquistare l’indipendenza nel 1859.
Verso la fine dell’800 si rappresentavano sempre di più gli usi e i costumi, le cronache mondane e gli scorci di una società in piena rivoluzione. Mi viene in mente Pellizza da Volpedo, che mira a ritrarre immagini di attualità, come “Libertà guida il popolo”.
E poi il 900, il sistema delle gallerie d’arte, i critici e i collezionisti, penso a “La Venere degli stracci” di Pistoletto, ed il suo modo di accostare l’icona classica di bellezza ad un cumulo di vestiti dismessi. Lui, ispirato da Duchamp e dalla Pop Art Americana ha messo a confronto concetti opposti quali: duro/morbido, forma/informe, monocromatico/colorato, fisso/mobile, prezioso/senza valore, storico/contemporaneo, unico/comune, culturale/quotidiano.
E poi ancora Boccioni, Balla, De Chirico e Modigliani. Di lui conosciamo la sua musa ispiratrice, Jeanne Hèbuterne, i due si innamorano perdutamente e il resto è storia! Il più concettuale, Fontana con i suoi tagli su tele monocromatiche, dove l’interesse dell’artista passa dal figurativo all’astratto, vuole andare al di là della tela, andare al di là e cambiare completamente modo di comunicare.
L’ispirazione spesso arriva dal disperato bisogno di cambiare qualcosa.
Piero Manzoni, il primo a credere in Fontana e nella sua opera, colto dal desiderio di muoversi al di fuori di qualsiasi logica, chiude in una teca quindici panini “Rosette”, per puro caso, in occasione di una visita dal panettiere. Questa una delle opere di una serie chiamata “Achrome”. Senza dimenticare la sua famosa “merda d’artista”.
La rivoluzione del bianco. L’assenza di colore, il bianco assoluto, ci porta nel nulla, lì dove l’invisibile si fa luogo, lì dove lo sguardo si perde nel niente; eppure questi spazi immacolati, monocromi, ci invitano alla conquista dell’origine delle cose, ci immergono in una “tabula rasa” tutta da colmare.
L’ispirazione nasce forse dal bisogno di trovare qualcosa che ancora non c’è?
Permettetemi di catapultarvi nel 2021
Dopo il viaggio nel tempo, torniamo a noi. Mi è sembrato doveroso, parlando ispirazione, farvi qualche cenno storico per avvicinarci e capire come sia stato possibile anno dopo anno, creare continuamente qualcosa di diverso e unico.
Ecco perchè non dobbiamo scoraggiarci quando affrontiamo un momento di “blocco artistico”, sarebbe innaturale avere 365 giorni l’anno l’ispirazione. Anche perchè l’idea ha bisogno di tempo per formarsi, crearsi nella nostra testa per poi essere realizzata. Ed è giusto darle il giusto tempo, che siano giorni o mesi, non importa.
Rimanere sempre aggiornati su quello che succede al di fuori di noi può servire, ma anche l’isolamento aiuta. Io ad esempio alterno periodi di forte “fame di cultura” a momenti di “calma e fecondazione” dell’idea. Guardare gli altri può essere di ispirazione ma anche chiudere gli occhi per un periodo è di grande aiuto.
Quando ci troviamo a brancolare nel buio dobbiamo considerare delle attività da svolgere. Ad esempio: leggere un libro, guardare un film, andare ad una mostra (ora impossibile) fare un viaggio, o anche solo un weekend fuori porta, oppure per chi è capace…meditare!
L’idea arriverà quando meno te l’aspetti, magari di notte, o mentre ti fai la doccia, ma arriva, bisogna solo allenare la mente alla creatività.
Per quanto riguarda le ricette, mi piace ispirarmi alla tradizione italiana sempre, ma amo anche la cucina asiatica, le fasi e il culto che hanno per il cibo. Compro libri di cucina frequentemente, guardo video di chef o persone che cucinano molto spesso anche perchè mi rilassa tantissimo. La video ricetta è sicuramente un metodo di apprendimento facile e veloce, per chi ha memoria fotografica come me, sicuramente è il modo più semplice per ricordarsi un procedimento particolare o complesso.
La mia prima ispirazione fotografica nella Food Photography sono gli ingredienti, la luce, le ombre, gli accessori. Ma in generale le cose semplici. Per la regola del “less is more” parto sempre da qualcosa di semplice per poi, se necessario, aggiungere.
Oggi a darmi l’ispirazione sono state queste cipolle.
Secondo me di una bellezza unica. Presto vi mostrerò cosa ho realizzato grazie a loro e a pochi altri ingredienti.
Voglio rispondere alla domanda che vi ho fatto qualche paragrafo fà:
L’ispirazione nasce forse dal bisogno di trovare qualcosa che ancora non c’è?
Potrebbe essere, ma non credo sia sufficiente per un artista al giorno d’oggi fare questo esercizio e sforzo creativo per accendere l’ispirazione. Piuttosto credo che darsi degli obbiettivi da perseguire aiuti il meccanismo di ricerca. Io stilo delle liste infinite, faccio screenshot a frasi o immagini che colgono la mia attenzione, poi quando ne sento la necessità apro quel file, non solo fisicamente ma anche metaforicamente e mi concentro su un punto. Funziona!!!
Un consiglio è quello di non accanirvi, se è una giornata no, lasciate perdere! Dormiteci su e vedrete che con il tempo arriva.
Ma se il tempo stringe e devo realizzare un lavoro per un cliente?
Nel caso di una commissione per un cliente, mi prendo il tempo necessario per la realizzazione del progetto e non finisco per fare tutto all’ultimo momento. Ah ah ah ah, si Monica, ti piacerebbe essere quella persona lì vero? Si, ma non lo sei mai stata.
No, non lo sono mai stata, anzi “l’ansia di essere in ritardo” mi ha sempre dato la spinta motivazionale per creare le cose più belle. Ma non prendetelo come un consiglio! Meglio fare le cose per tempo. Da bravi.
BUONA SERATA! Aspetto i vostri commenti! ❤️